"Yoga stah kuru karmani.", è così che recita in Sanscrito, il versetto 48 del Cap. II della Bhagavad Gita, il libro sacro agli Indù, che Gandhi chiamava "La Madre".
Significa "Stabilizzato nell'unione con la Suprema intelligenza della Mente Divina, compi le azioni."
Per poter fare, bisogna prima ESSERE. Ho speso 59 anni della mia vita, per prepararmi a questo ultimo ciclo di 12 incontri che hanno cambiato per sempre la mia vita. Quello compiuto con Siddhi, guidato da Padre, Madre e Spirito, nella forma terrena simbolicamente rappresentati da Umberto, Selica ed Enrico, è stato un cammino oltremodo trasformativo, profondamente alchemico.
Di piombo ne ho accumulato a iosa in questi miei sessant'anni di vita e da sedici ho fatto di me stesso un Ashram (significa "lavoro su di sè"), con la speranza di ottenere oro da tutto quel piombo.
Nessuno, sappilo, nessuno può camminare da solo nel proprio Inferno e nemmeno spendere passi sicuri nel Purgatorio che ne consegue, è pericoloso esplorare senza guida, così come insegna Dante nel suo capolavoro.
Durante tutto quest'anno prezioso quindi, le mie guide terrene mi sono state al fianco, alle spalle per sostenermi e di fronte, per spronarmi alla conquista.
Non ce l'avrei fatta da solo e anche se so che il Maestro ha il solo compito di aprire l'uscio e che è nostro il compito di varcarlo, anche se sono grato a me stesso per il coraggio, per l'impegno e per la decisione di attraversarne la fatidica soglia, desidero tuttavia testimoniare riconoscenza.
Sabato compirò sessant'anni, tutto ciò che ho raccolto di grazioso e potente in questo anno di inestimabile esperienza e formazione, è frutto di una vita di ricerca e di una messe di incontri fertili con numerosi maestri e formatori, che qui ringrazio, tutti!
In Siddhi tuttavia, ho imparato a rispettare l'Ordine, ne ho bevuto a sorsi grandi: un'abbondanza offerta da Coppe vive di esempio.
Ho pianto, ho riso, mi sono ri-accolto, insieme con!
In Siddhi la famiglia è ristretta, e anche chi guida la cordata è un pari, piccolo come te di fronte alla Montagna.
Chi tira la corda conosce la tecnica MA, sa che l'appiglio te lo offre lo Spirito.
Sai quand'è che uno scalatore sale di livello? Quando in parete, ben saldo sulle punte sposate alla roccia, dopo avere cercato senza buon esito la presenza di un nuovo appiglio saldo afferrabile dalle mani, non trovandolo decide di andare a cercare più in alto, con un ginocchio portato al petto spingendosi su, senza sapere se lo troverà.
Scalare, portarsi sempre più in alto, chiede tecnica, chiede coraggio e lavoro, ma nella sua Realtà più intima e autentica, è un atto di fede!
Siddhi? Sei mesi di tecnica e a seguire sei mesi di pratica e un solo grande canto sacro sotteso e onorante il cammino tutto, di tutta la nostra famiglia:
"Ricorda Chi Sei!"
Onorare l'Anima, il vettore medio del Grande, lo Spirito, è il compito del piccolo. Chi non sa farsi piccolo con i propri Grandi, che nell'ottava bassa sono i nostri genitori, mancherà il successo, sentimentale, economico e di realizzazione personale.
L'ottava alta dei nostri genitori è la Vita, sono Padre Cielo e Madre Terra.
Vuoi avere ragione, o vuoi essere felice?
Mio Dio quanto ho pianto per il fatto di volere avere ragione?!
Sai che c'è? Ho deciso di smettere!
Aiutato e molto da queste giovani guide Antiche, ho deciso di passare DAL VOLER AVER RAGIONE in riferimento alle molte offese ricevute, AL FARMENE UNA RAGIONE.
Non posso cambiare il mio passato, posso farmene una ragione; è impossibile cambiare gli altri, posso cambiare io.
Voglio essere felice ?
Ho fatto pace con Mamma, ho fatto pace con Papà e li ho visti sai, abbracciati in amore reciproco e devoto e sereno e sano, li ho visti nell'abbraccio di carne di chi li ha rappresentati in Costellazione, svelando Unità.
Le Costellazioni hanno cambiato la mia vita, unendo ciò che in me era diviso.
Fuori, nel mio fuori, c'erano divisioni che sono divenute separazioni: oggi permetto che chi si pensa diviso da me, mi stia lontano e io non lo cerco più MA, lo porto unito con Me, nel mio Cuore.
È grazioso ed è gentile.
Io lo so, non ce l'avrei fatta da solo.
Così grazie, alla mia famiglia di scalatori e alle guide nostre, grazie alla cordata di noi tutti, grazie, grazie e grazie ancora.
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