«La gratitudine non è solo la più grande delle virtù, ma il genitore di tutte le altre.», diceva Cicerone. L’avresti mai detto? Non l’onestà, la rettitudine, il coraggio… la gratitudine. Perché?
Gli Zulù, in Sudafrica, non si fanno troppe domande sulla vita. L’unica cosa di cui si preoccupano quando incontrano qualcuno è…
Hai mai sentito o ti sei mai trovato a pronunciare il famoso invito «Vivi e lascia vivere»? Scommetto di sì, e scommetto anche che non hai mai considerato un aspetto fondamentale di questo modo di dire.
Cosa fai quando ti prende una sensazione sgradevole, sia essa fisica o emotiva? Probabilmente cerchi di mandarla via. E se invece imparassi ad ascoltarla? Come potrebbe cambiare la tua vita?
È importante che ogni membro del sistema si preoccupi del suo fardello e, se è un genitore, si assicuri -per quanto in suo potere- che i figli non si stiano sacrificando per lui.
Anche il genitore “peggiore” ci ha pur sempre dato il dono più grande: la vita. Comunque siano andate le cose, questo, da solo, non è forse più che sufficiente per essere grati?
In ogni sistema familiare esiste un ordine gerarchico su base temporale. Chi viene prima è sopra, chi viene dopo è sotto. Questa regola vale non solo tra generazioni differenti, ma anche tra fratelli.
Ogni membro del sistema ha pari diritto di appartenenza. Quando qualcuno viene escluso, qualcun altro dovrà sacrificarsi per ricordarlo.
In ogni sistema familiare esiste una gerarchia che va rispettata affinché si possa vivere armoniosamente la propria esistenza. In particolare, è importante che il piccolo si senta tale davanti ai grandi.