Cosa fai quando ti prende una sensazione sgradevole, sia essa fisica o emotiva? Probabilmente cerchi di mandarla via. Se si tratta di un dolore fisico, forse puoi assumere un farmaco e, al contrario, se si tratta di un’emozione, probabilmente cerchi di scacciarla distraendoti in qualche modo, pensando ad altro.
Il fatto è che il nostro sistema mente-corpo non desisterà davanti a un tentativo tanto blando di ignorarlo. Quella sensazione, qualunque essa sia, resterà lì, solo apparentemente sopita, e lavorerà fuori dai tuoi “schermi radar”. Crescerà dall’interno e ti si riproporrà in modo sempre più veemente, fino a quando non esisteranno più farmaco o distrazione cui potrai votarti.
Queste sensazioni vogliono dirci qualcosa e non è ignorandole che potremo liberarcene.
Come sarebbe, allora, se, invece che cercare di sopirle, le ascoltassimo per sentire quale messaggio portano?
C’è un modo per farlo. Immagina una panchina, una bella panchina immersa nella natura. Può essere una panchina che conosci realmente, oppure una panchina immaginaria. Sieditici.
Al tuo fianco, immagina la sensazione che ti sta catalizzando in quel momento. Immaginala seduta a fianco a te. Non importa che aspetto le attribuisci, puoi anche non vederla con gli occhi: l’importante è che la senti seduta al tuo fianco, come una vecchia amica.
Ora ascoltala. Lasciala parlare. Che messaggio porta per te?