In questo momento storico le forze politiche italiane hanno creato ad arte una situazione che il nostro Paese, pur nei suoi momenti più bui, non aveva mai conosciuto. Le disposizioni che sono state adottate dalla fine del 2019 ad oggi non sono state adottate nemmeno in tempo di guerra, ma questo – a quanto pare – l’abbiamo dimenticato.
Questo lavoro di manipolazione, eseguito così ad arte, nella sua malignità, ha indubbiamente una funzione evolutiva. Infatti oggi non si conosce più il significato della parola «diritto», ormai sostituita dalla parola «permesso».
Oggi viene considerato normale ricattare un padre di famiglia minacciandolo di non poter più sostentare la sua famiglia.
Oggi viene considerato normale impedire l’accesso all’istruzione.
Oggi viene considerato normale che un medico dichiari pubblicamente di non curare alcune categorie di pazienti da lui ritenute indegne del diritto alla vita.
Oggi viene considerato normale impedire a una persona di stare al capezzale del proprio padre, della propria madre – del proprio figlio.
Oggi viene considerato normale evocare la fucilazione, la segregazione e la deportazione nei confronti di quei pochi che conservano il senso critico.
Oggi viene considerato normale confondere il diritto con il favore.
Oggi viene considerato normale dover scegliere di appartenere alla nuova razza ariana o alla nuova razza di subumani.
Oggi viene considerato normale godere della limitazione dei diritti altrui, peraltro senza rendersi conto che in realtà è l’esatto contrario.
Oggi viene considerato normale farsi ricattare per poter usufruire di quelli che sono diritti di nascita, prima che diritti tutelati da trattati internazionali – e godere nell’avere ceduto a tutti gli effetti a un ricatto, alla faccia di chi invece -povero sciocco!- è ben consapevole dell’esistenza di quel ricatto.
Oggi viene considerato normale che un essere umano non possa decidere del suo corpo.
Oggi viene considerato normale denunciare quello che fino a ieri era il proprio fratello.
Oggi viene considerata normale l’ipocondria, peraltro contro ogni criterio scientifico e razionale – per non parlare dei criteri spirituali che ormai rappresentano un miraggio.
Oggi viene considerato normale dover abbassare la testa o non esprimere il proprio pensiero «per quieto vivere».
Noi non vogliamo renderci complici di queste discriminazioni.
Siamo nati liberi e nessuno può premiarci con diritti che sono nostri per nascita.
Crediamo nel rispetto delle libere scelte di ciascuno in merito alla tutela della propria salute, al proprio diritto all’autodeterminazione, al perseguimento della propria felicità, alla conservazione della propria dignità umana.
Per onorare ciò, al momento proponiamo attività online al fine di poter consentire a chiunque di partecipare, senza escludere nessuno.
Dal vivo o a distanza, ci mettiamo la stessa presenza.