Spesso dico che vorrei che tutti realizzassero il loro sogno di diventare ricchi e famosi in modo che possano capire che non è il posto in cui si sentiranno completi.
Ho dovuto. Credo che ero destinato a diventare questa famosa idea e ottenere tutto ciò che le persone sognano e realizzare tutto ciò che appare come il successo per perdere il mio attaccamento a quelle cose.
Parte dell’evoluzione dell’Ego è praticamente trascorrere la prima metà della tua vita cercando di acquisire e accumulare pensando di poter aggiungere qualcosa a te stesso e sembra fantastico! Voglio dire, sembra fantastico quando hai una bella macchina e bei vestiti e hai fatto qualcosa che la gente ammira.
Quando avevo circa 28 anni, dopo un decennio come comico professionista, una notte, a Los Angeles, mi sono reso conto che lo scopo della mia vita era sempre stato quello di liberare le persone dalle preoccupazioni. E liberare le persone dalle loro preoccupazioni mi ha portato in cima alla montagna: guardate dove sono! Guardate cosa faccio! Ovunque io vada ora mi emoziono perché quando inizio a parlare di questo è davvero straordinario per me.
Ho fatto qualcosa che ha fatto sì che ovunque io andassi le persone presentassero a me la versione migliore di loro.
Sono in cima alla montagna e lo sono stato. L’unico che non avevo liberato era me stesso.
Ho interpretato il ragazzo che era libero da preoccupazioni in modo che le persone che mi guardavano fossero libere da preoccupazioni.
Da lì ho iniziato ad approfondire la ricerca della mia identità. Mi chiedevo: «Che sarei senza la fama? Che sarei se dicessi cose che la gente non vorrebbe sentire?».
Siamo tenuti a dire che siamo importanti, e dobbiamo dire che andrà tutto bene, e siamo tenuti a dire che -sai?- qualunque cosa sogni può diventare realtà. Siamo tenuti a dire tutte queste cose.
Credo nella manifestazione di un potere dei pensieri, ma credo che nulla di tutto ciò abbia importanza. Sai, io credo che questa importanza sia un costrutto umano.
Pensavo che Jim Carrey fosse tutto ciò che ero. Solo una luce tremolante, un’ombra danzante, il grande nulla mascherato da qualcosa cui puoi dare un nome. Io non esisto. Questi sono tutti personaggi che ho interpretato, incluso Jim Carrey, incluso Joel Barish. Sono tutti personaggi. Jim Carrey era un personaggio meno intenzionale perché pensavo di costruire qualcosa che sarebbe piaciuto alla gente, ma era un personaggio.
Perché, alla fine, non siamo gli avatar che creiamo, non siamo le immagini sulla pellicola del film: noi siamo la luce che traspare.
Tutto il resto è solo fumo e specchi, distraente, ma non avvincente nel profondo. Tutto è divino! Non c’è cosa che non sia divina!
Tutto è divino, ed io sono tutto ciò. Non sono questo corpo. Io sono voi, io sono questa cosa, quest’altra cosa, e le telecamere, e quello che sta succedendo a tutto il resto non importa!
A volte mi torna il capriccio di tagliare i capelli per avere un bell’aspetto: è una cosa primitiva, c’è ancora l’ego coinvolto, ma, sapete?, sto scoprendo che alla fine la libertà da esso è qualcosa di cui le persone hanno fame in un certo senso. Pensano: «Neanch’io voglio essere me stesso!». E io dico: «Ottimo, perché non lo sei mai stato!».
Per trovare la vera pace devi togliere l’armatura. Il bisogno che hai di sentirti accettato può renderti invisibile in questo mondo. Non lasciare che nulla si metta in mezzo tra la tua luce che risplende attraverso questa forma! Rischia di essere visto in tutta la tua gloria!
I nostri occhi non sono solo spettatori, sono anche proiettori che stanno trasmettendo una seconda storia sull’immagine che vediamo di fronte a noi tutto il tempo! La paura sta scrivendo quella sceneggiatura ed il titolo è “Non sarò mai abbastanza”.
La gente parla sempre di depressione. La differenza tra depressione e tristezza è che la tristezza è solo prospettiva: proviene da qualcosa che sia accaduta, o che non sia accaduta, o qualunque cosa che tu abbia passato. La depressione invece è il tuo corpo che dice «Vaffanculo! Non voglio più essere questo personaggio! Non voglio continuare ad essere questo avatar che voi avete messo al mondo! È troppo per me.». E così un mio amico, che è un insegnante spirituale, ha evidenziato un buon punto. Il suo nome è Jeff Foster. La sua opinione è che dovremmo pensare alla parola «depressione» come «deep rest»: «riposo profondo». Il tuo corpo ha bisogno di essere depresso: ha bisogno di un profondo riposo dal personaggio che stai provando ad essere.
Hai presente “Il grande e potente Oz”? «Sono il grande e potente Oz! Come osi avvicinarti a me?». Questa è la voce dell’ego, e se la ascolti ci sarà sempre qualcuno che sta facendo meglio di te. Non importa quanto stai facendo bene: l’ego non ti lascerà riposare. Ti dirà che non puoi fermarti finché non avrai lasciato un segno indelebile sulla Terra, finché non avrai raggiunto l’immortalità.
Quanto è ingannevole questo ego da tenerci con la promessa di qualcosa che già possediamo? La felicità spirituale è rendersi conto che sei tutto e che non c’è nessun vero te coinvolto in primo luogo. L’unica cosa che ti separa da un afroamericano o da un afrocanadese è un’idea. Capisci cosa intendo? È il clima, e l’adattamento al clima, e qualunque cosa sia! Ed io non ci credo.
E così la sensazione di completezza è una sensazione diversa dal significato. Credo che la pace sia oltre la personalità, oltre l’invenzione del cielo. Puoi passare tutta la vita immaginando fantasmi, preoccupandoti del percorso verso il futuro, ma tutto ciò che ci sarà per sempre è ciò che sta accadendo adesso, e le decisioni che prendiamo in questo momento, che si basano sull’amore o sulla paura. Per via della paura molti di noi scelgono una strada che non porta completezza. Quello che vogliamo veramente sembra ridicolo ed impossibile da raggiungere, quindi non osiamo mai chiedere all’Universo. Io, invece, vi sto dicendo che sono la prova che puoi chiedere all’Universo.
Per favore!
«E in caso non ci vedessimo: buon pomeriggio, buonasera, buonanotte.»


